Ampliamento categorie Golden Visa, residenza quinquennale, visto turistico per ingressi multipli e permessi di ingresso per la ricerca di un impiego negli Emirati Arabi, sono tra le numerose riforme che entreranno in vigore il mese prossimo.
Il nuovo sistema avvantaggerà in modo significativo residenti e visitatori.
Le modifiche al sistema dei visti entrerà in vigore da lunedì 3 ottobre.
L’annuncio arriva dalla Federal Authority for Identity, Citizenship, Customs and Ports Security e fa riferimento alle nuove regole, attualmente in fase pilota ed ufficialmente varate tra quattro settimane.
Si tratta di una delle più grandi revisioni del sistema dei visti degli Emirati Arabi Uniti negli ultimi anni e prevede modifiche che interessano le diverse tipologie di visto già esistenti.
La più grande novità riguarda i visitatori i cui visti turistici avranno ora una validità di 60 giorni e non piu di 30.
Introdotto anche un visto turistico quinquennale per ingressi multipli, che consente ai visitatori di soggiornare nel Paese fino a 90 giorni consecutivi per un massimo di 180 giorni in un anno.
Semplificato, poi, il processo di ottenimento del Golden Visa ed ampliate le categorie di beneficiari che ora includono investitori e talenti “eccezionali” in campo artistico, culturale, tecnologico, digitale e sportivo. Il Golden Visa permette di risiedere nel Paese per un periodo di 10 anni.
Il Green Visa quinquennale, invece, consentirà al richiedente di auto-sponsorizzarsi per un periodo di cinque anni senza la necessità di sponsorizzazione aziendale.
Sono tre le categorie che possono richiedere il Green Visa quinquennale: liberi professionisti, investitori o partner in attività commerciali e lavoratori altamente qualificati.
La riforma introduce, infine, il visto di lavoro a distanza della durata di un anno, il visto di pensionamento quinquennale ed un visto per proprietari di immobili della durata di due anni. Per quest’ ultimi non e’ richiesto uno sponsor.
I residenti, a partire dal 3 ottobre, potranno sponsorizzare i propri figli non sposati fino all’età di 25 anni, anziché 18, e le figlie non sposate indipendentemente dalla loro età.
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